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Cgil, Cisl e Uil uniti. Contro Vendola

Pubblicato su da Antonio

Troppo presto è stato cantato il de profundis all'unità sindacale dopo la spaccatura sull'accordo proposto da Marchionne per Mirafiori. Sarà che la Puglia è la terra di Giuseppe Di Vittorio, che nel Dopoguerra dedicò il suo impegno per unire le tre anime del sindacalismo: certo è che il governatore Nichi Vendola è riuscito là dove molti hanno fallito, e nel suo nome Cgil, Cisl e Uil hanno siglato una intesa comune per la aprire una vertenza contro il governo. Ma non il governo Berlusconi, il suo, di Vendola.

In una nota firmata ieri la Triplice denuncia «la totale assenza di corrette relazioni sindacali» sul «riordino del sistema sanitario regionale, la ristrutturazione della rete ospedaliera, il bilancio, gli investimenti per gli enti regionali e le spese messe in campo per le politiche sanitarie e sociali». Lunedì prossimo in una conferenza stampa convocata a Bari i leader pugliesi dei sindacati confederali «ufficializzeranno l'apertura di una vertenza nei confronti del governo regionale per il rilancio della concertazione sulle delicate politiche sanitarie, sul rilancio della medicina territoriale, sulla stabilizzazione dei lavoratori precari dipendenti della Regione Puglia, degli enti, delle agenzie e delle società in house».

La contestazione principale riguarda il piano predisposto da Vendola per rientrare dal debito sanitario che prevede il taglio di oltre 1.500 posti letto e la chiusura o riconversione di 18 ospedali. Ma alle associazioni dei lavoratori non è andata già neppure la reintroduzione del ticket sulle ricette mediche per tutti: la Puglia è la prima regione d'Italia per consumo di farmaci e anziché impegnarsi a disporre meccanismi di controllo della spesa la giunta non ha trovato di meglio che introdurre quella che soltanto pochi anni fa Nichi chiamava «ingiusta tassa sulla salute». È la distanza tra il comiziare e il governare: la stessa che c'è tra parlare di «acqua bene comune» e aumentare la tariffa al metro cubo del 17% rispetto al 2009, mentre nel resto del Paese è diminuita dell'1,2.

© Libero del 9 gennaio 2011

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