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Crolla la palazzina degli «scricchiolii», muoiono in quattro

Pubblicato su da Antonio

Qui i più anziani ricordano ancora quell'autunno del '59 quando una palazzina venne giù mentre tentavano di costruirvi sopra, 59 i morti. E tutti ricordano la tragedia di Foggia, cedettero le fondamenta e in 67 rimasero sotto un edificio di sei piani. Ieri la gente davanti a quelle macerie in via Roma, nella parte vecchia del centro di Barletta, aveva scritto in faccia quei due ricordi: per ore si è scavato con le mani per recuperare chi è rimasto travolto dal crollo di un edificio che si è accartocciato su se stesso, sbriciolato.

Non consola che il numero di coloro che potrebbero aver perso la vita, lì sotto, sarà certamente inferiore: saranno quattro o cinque quelli da salvare. Ma non consola perché nel pomeriggio, dopo Emanuela, incinta al quinto mese di gravidanza, tratta in salvo, viene estratta la prima vittima, fino alle 21 la sola: una ragazzina di 14 anni che a quell'ora, alle 12.25, sarebbe dovuta essere a scuola. Sarebbe viva se non fosse uscita in anticipo e non avesse deciso di raggiungere i genitori, titolari di un laboratorio di maglieria nel seminterrato di quell'edificio. Papà e mamma neppure c'erano: avevano alcuni commissioni da sbrigare e erano andati via prima del previsto.

I vigili del fuoco hanno estratto una bicicletta dalle macerie, all'inizio non è certo che la vittima sia la piccola Maria Cinquepalmi, manca l'ufficialità, ma soltanto quella. Poi il riconoscimento dello zio.

A tarda sera si scava ancora con le mani per evitare di far crollare calcinacci che potrebbero uccidere almeno altre due persone con cui si è riusciti a stabilire il contatto. E poi probabilmene ancora altre due, sono operai del cantiere aperto da qualche giorno proprio lì a fianco, dove sorgeva un altro di questi edifici malmessi: ancora nulla si sa delle cause del crollo, ma a sentire i vicini è cominciato tutto quando una palazzina adiacente è stata demolita e ha fatto venir meno il sostegno agli immobili intorno.

Uno stabile è stato evacuato la scorsa settimana, un altro è stato messo in sicurezza con cinture di cavi d'acciaio. Venerdì i proprietari delle abitazioni dell'edificio che ieri è crollato avevano chiesto l'intervento dei tecnici del Comune: «Sentiamo scricchiolare, temiamo possa venire giù», hanno detto allarmati. Ma al termine di un primo sopralluogo, si è deciso di rinviare a dopo il weekend ulteriori approfondimenti: «Non è necessario sgomberare». E invece.

Una delle persone sepolte sotto le macerie riesce a rispondere col cellulare con i soccorritori: «Fate presto, non respiriamo più». Un'altra donna viene tirata fuori e dà qualche indicazione agli speleologi, poi in fretta al pronto soccorso. A sera saranno ancora sei le persone tratte in salvo, una è riuscita a liberarsi e a uscire da sola, almeno quattro ancora i dispersi.

Ci sono i vigili del fuoco, l'esercito, la Protezione civile, le unità cinofile, e centinaia di persone comuni, messesi subito a disposizione, in «un encomiabile slancio di solidarietà», rimarca il sottosegretario Alfredo Mantovano, arrivato anche lui sul luogo: «Prima salviamo le persone sepolte, poi verrà il tempo di accertare le responsabilità».

© Libero del 4 ottobre 2011

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