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Quei separati in casa del Pd pugliese

Pubblicato su da Antonio

La migliore opposizione contro il centrosinistra è il centrosinistra, va da sé. In queste ore c’è fibrillazione nel Partito democratico pugliese: una delle correnti interne, quella che fa capo a Francesco Boccia, i “lettiani”, è in rotta con il segretario regionale. Se Michele Emiliano vorrebbe mettere i tizzoni accesi sotto la cenere almeno fino a dopo le elezioni amministrative, il giovane economista dedito alla politica vorrebbe un bel falò.

Boccia è uomo mite, di quelli con la voce un po’ in falsetto per non disturbare. E come tutti gli uomini miti, quando gli girano sono botte da orbi per tutti. Sbatte la porta in faccia a Emiliano, le canta e le suona da mesi a Nichi Vendola. Dice che è inconcepibile che le Asl siano per l’ennesimo anno consecutivo in deficit, dice che fabbriche di ogni dimensione sfornano lettere di licenziamento come coriandoli, chiede che fine abbia fatto la «Puglia migliore» promessa dal poeta di Terlizzi. In realtà quella Puglia migliore è come la nebbia di Totò a Milano: se c’è, non si vede.

Dispiace però che Boccia dimentichi che la sanità di Vendola è quella della strage di Castellaneta con il tubo invertito per la fretta di inaugurare un reparto, scopo elettorale. Dispiace non dica che si fa fatica a ricordare ipotesi più inquietanti di quelle che fa oggi la Procura sulla amministrazione sanitaria regionale. La vicenda è così grave che per la prima volta a lamentarsi per la fuga di notizie non è stato l’indagato, Alberto Tedesco, ma i carabinieri. Anzi, l’inquisito ha quasi ringraziato e s’è dimesso per togliere il disturbo.

Ora è stato aperto un fascicolo per capire chi ha violato il segreto investigativo e ha di fatto avvertito Tedesco, il quale avrebbe rischiato l’arresto se fosse rimasto ancora in carica: le accuse e i capi di imputazione sono pesantissimi. Individuare la talpa, tuttavia, non dovrebbe essere difficilissimo: Tedesco stesso ha ammesso subito che la telefonata di avvertimento è arrivata dagli uffici della presidenza della Regione. Basta dare un’occhiata ai tabulati telefonici per ricostruire il passaparola ed è fatta, no? Certo, bisogna far presto, perché se passerà il provvedimento sulle intercettazioni, questo tipo di indagini non saranno più consentite e ci resterà la curiosità.

© E Polis Bari del 17 febbraio 2009

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