Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog

Finito l'effetto Sirchia: si fuma di più

Pubblicato su da Antonio

Dopo i castighi della legge Sirchia, i tabaccai tirano un sospiro di sollievo grazie a qualche boccata di fumo in più che i viziosi d’Italia hanno tirato nel 2006 rispetto all’anno prima. Secondo uno studio pubblicato ieri da Ref, Ricerche per l’economia e la finanza di Milano, il consumo di ‘fumose’ è aumentato di oltre un milione di chilogrammi, invertendo la tendenza al ribasso cominciata in verità già nel 2002, ben prima quindi dei divieti introdotti dall’ex ministro della Sanità. Divieti che avevano causato però un tracollo nelle vendite stimato in quasi 400 milioni di pacchetti. Gli esperti di Ref hanno due spiegazioni per quello che definiscono «un momento di consolidamento per questo mercato». Intanto, era normale aspettarsi «un rientro dalla eccezionale compressione dei primi mesi di vigenza dei divieti», dicono. Eppoi, hanno inciso non poco anche «le migliori condizioni climatiche dello scorso autunno». Viene da sorridere, ma l’osservazione ha il suo perché: se si considera che ai viziosi ormai tocca il ghetto del marciapiedi fuori dal ristorante per una insufflata di nicotina, non può stupire che le temperature siano un fattore determinante per la ‘domanda’ di sigarette. «La verità è che ci si abitua a tutto – dichiara Giovanni Risso, presidente di Federtabaccai a Libero – e gli italiani sembrano essersi assuefatti anche all’idea di alzarsi da tavola per uscire a fumare: anzi, diventa anche un fatto di socializzazione incontrarsi e chiacchierare fuori da un locale pubblico anche se non ci si conosce, e oggi è diventato normale vedere qualcuno che si alza durante una cena e esce per fumare, cosa che era più imbarazzante i primi tempi». «Certo, siamo contenti per il segno più che registrano i nostri fatturati – ammette Risso, che con i suoi 48mila associati rappresenta la quasi totalità degli esercenti del settore – ma pur risalendo, siamo ben lontani dal recupero di quel 6% che abbiamo perso nel 2005». Insomma l’unico che può dirsi davvero soddisfatto è il governo, che anche in questa voce del bilancio statale può segnare un segnale positivo malgrado tutto. Non solo il divieto di fumo nei locali pubblici non è riuscito a far segnare una contrazione dei consumi: l’anno dopo l’entrata in vigore delle norme restrittive neppure l’aumento di 20 centesimi del costo di un pacchetto di bionde è riuscito a frenare il vizio. E così l’anno appena trascorso ha fatto arrivare inatteso nelle borse dell’Erario un gettito che tra accisa e Iva ha superato i 12,5 miliardi di euro, 900 milioni in più rispetto all’anno prima: sono pienamente raggiunti quindi «gli obiettivi indicati in Finanziaria» giacchè, si legge nello studio Ref, «per il 2006 erano richieste entrate per mille milioni di euro». Raggiunti e superati. Intanto dopo Italia e Spagna, da giovedì prossimo anche in Francia sarà vietato fumare nei luoghi pubblici, ma non ancora in bar, ristoranti e discoteche dove il divieto entrerà in vigore solo a gennaio del prossimo anno. Difficile immaginare quale effetto avrà la nuova normativa sui consumi. «L’esperienza dei Paesi che hanno già adottato normative di questo tipo – prosegue la relazione – è segnata da esiti differenziati: da un lato il caso italiano, dove nonostante una normativa che concede ampie facoltà di allestire spazi per fumatori, nella pratica gli stringenti criteri tecnico-realizzativi hanno determinato una limitata creazione di sale per fumatori». Diverso il caso spagnolo dove la normativa non prevedeva eccezioni ma «i divieti sono stati in gran parte disattesi». Italiani fumatori irriducibili, parrebbe di poter dire, ma furbetti no.

© Libero del 30 gennaio 2007

Commenta il post