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Storia di una nonnina marescialla

Pubblicato su da Antonio

Celle di San Vito CELLE DI SAN VITO (Fg) - Le mancavano solo i gradi. Perch? marescialla gi? la chiamavano in molti. Tutti i 228 abitanti del pi? piccolo paese della Puglia, Celle di San Vito. Ci ha pensato la Benemerita a nominarla marescialla onoraria con tanto di stellette e alamari. Si chiama Giuseppina Cocuzzi, ?leva? 1921. Ottantaquattro anni suonati, una vitalit? che le dai quindici anni di meno, uno spirito da ventenne, o gi? di l?. ?Zia Giuseppina?, la chiamano, ed ? un caporione. Arrivi in cima alla collina del subappennino dauno dove si inerpicano le cento case di Celle e sulla via principale, in salita manco a dirlo, c?? l?unico negozietto del paese, frutta, pochi generi alimentari e tabacchi. E dentro lei. Parla un italiano pulito, ?anche se a Celle?, spiega come una maestrina, ?si parla un?altra lingua, il provenzale?. E infatti, tutte le indicazioni e i cartelli stradali, lass? ?parlano? entrambi le lingue. Comincia a raccontarti, e non la fermi pi?. Lucidissima, non come quegli anziani che ti ripeterebbero mille volte la stessa storia. ?Avevo in braccio il quinto figlio, lo stavo allattando e successa la disgrazia?. Esplose accidentalmente una bomba a mano che suo marito, sergente dell?esercito, aveva nella valigia. Il piccolino mor?. Giuseppina perse una gamba, un occhio e un braccio. Finita la guerra, suo marito emigr? in Venezuela e vi rimase otto anni. Con gli arretrati della pensione di invalidit?, compr? l?attivit? e tir? su quattro figli da sola. Il negozio, lo porta avanti tuttora, e sempre sola. Ogni quindici giorni si fa accompagnare in citt? per rifornirsi di tabacchi, poi va al mercato generale di Foggia per approvvigionarsi di frutta e ortaggi: ?devo essere l? alle 4 del mattino, altrimenti le cose migliori se le comprano gli altri?. Lei poi passa sottobanco una stecca di sigarette all?operaio e si fa dare le primizie strappando pure ?un buon prezzo?. nonna Giuseppina Il comandante della compagnia dei carabinieri di Lucera l?ha fatta nominare maresciallo ausiliario, all?interno del progetto ?Porta e porta? con cui i militari entrano nelle case di paesini per offrire loro assistenza ?a domicilio?. E a Celle ? zia Giuseppina che tiene tutto sotto controllo, e se ha qualche sospetto o ?qualcuno non rispetta la legge?, chiama al cellulare il maresciallo, quello vero del paese vicino, e ha compiuto la sua missione. Come quella volta che un fruttivendolo di Castelluccio ?veniva qui la sera a vendere gli avanzi di giornata, e non aveva neppure la licenza di ambulante?, spieg? la nonnina nel suo ?rapporto? al comandante. O quell?altra che riconobbe alla stazione di Foggia due napoletane che avevano derubato la sua vicina della pensione. Ma chi le d? pi? filo da torcere sono gli zingari: ?devi stare molto attento, perch? se no ti portano via tutto?. Come sta oggi, nonna Giuseppina? ?Sono appena uscita dalla Messa?, fa lei, ?non posso stare meglio?. Il prete viene a Celle solo tre volte a settimana, e lei chiude il tabacchi e si ?trasferisce? in chiesa: ?me lo devo godere?, ride. Fa tutto lei: guida la recita del Rosario, inizia i canti. ?Finch? ho la forza??, dice, e sente di averne ancora tanta. Ha un solo rammarico. Da qualche giorno non ha pi? il suo cagnolino e non si d? pace: ?Dovevo avere i gradi per farmi rubare il cane?!?, contesta. Ha un sospetto su qualcuno. Un consiglio: chi gliel?ha preso, far? bene a riportarglielo. Prima che la marescialla Giuseppina avvii un?indagine, e allora povero chi ? stato.

[da Libero]

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